I principali mercati europei dei trattori chiudono in negativo il 2022 portando l’immatricolato a fotografare una flessione superiore al nove per cento. Circa 133 mila e 650 immatricolazioni contro le 147 mila e 200 del 2021. Tale anno fu però definito “d’oro” causa gli importanti incentivi avanzati dai vari governi
Se per i Costruttori di trattori il 2021 fu un anno d’oro, lo stesso non si può dire del 2022. Nei 12 mesi scorsi i principali mercati europei sono infatti calati tutti in maniera sensibile, con punte che in alcuni casi hanno superato il 25 per cento. Le oltre 168 mila e 600 immatricolazioni registrate nel 2021 sono scese a 154 mila e 800 circa, per un calo medio che supera l’otto per cento. Molti e non omogenei i fattori alla base di tale situazione. Si spazia dalle difficoltà ancora in essere a livello di approvvigionamenti di materie prime e componentistica, a situazioni economiche locali poco favorevoli agli investimenti. Queste ultime soprattutto là dove i prezzi dell’energia han fatto lievitare i listini e magari sono anche venuti a mancare quegli incentivi statali che bene o male erano stati messi in campo dai vari Governi per aiutare il settore a superare le crisi indotte dalla pandemia. C’è da dire però che un calo medio dell’otto per cento per quanto accentuato non deve essere considerato allarmante. Il mercato è in effetti superiore per volumi a quelli che nel 2020 furono considerati più che accettabili, si parlava di 133 mila e 730 macchine circa, e a quelli del 2019, circa 136 mila e 600 macchine.
Dati validi in termini di ordine di grandezza
Vale la pena di precisare però che i dati 2022 non sono perfettamente confrontabili con quelli 2021 in quanto lo scorso anno vennero a mancare le immatricolazioni di alcuni Paesi che invece sono presenti quest’anno. Ne deriva che mentre i singoli mercati riportati nella tabella pubblicata a lato sono precisi e confrontabili con quelli del 2021, lo stesso non si può dire per i totali, da leggersi guardando più che ai valori assoluti agli ordini di grandezza.
Un condizionamento derivante dalla mancanza di fonti ufficiali a sua volta causata da un obbligo europeo che vieta ai Costruttori di divulgare i proprio dati se non con 12 mesi di ritardo sugli stessi. Da qui la necessità di ricorre a indagini locali che per quanto precise e minuziose non possono dar luogo a dati classificabili quali “ufficiali”. Nel caso specifico le indagini sono state condotte in collaborazione con la rivista spagnola Agrotecnica e con il portale web italiano www.meccagri.it. Passando dal generale al particolare si può affermare che a flettere per più del 25 per cento è l’Austria, ma superano il venti anche sono Svezia e Svizzera. Italia e Polonia sono vicine con tassi superiori al 17 per cento e guardano verso il basso anche Germania e Spagna. Tiene invece la Francia che chiude in pari con lo scorso anno. In positivo la Lettonia con una crescita record superiore al 31 per cento, e anche Bulgaria e Danimarca. Tali Paesi però si propongono con volumi che poco incidono sui volumi finali.
Vincitori e vinti del mercato europeo trattori 2022
Al calo del mercato ovviamente corrispondono poi i cali dei singoli marchi con tre sole eccezioni, Valtra, che cresce di quasi il 13 per cento, Massey Ferguson, che sale di quasi il dieci e John Deere, che vede la sua quota di mercato aumentare di quasi tre punti. Va precisato che Valtra cresce in quasi tutti i Paesi, Massey Ferguson segue i cugini finlandesi ma accusando perdite in Italia e Spagna mentre John Deere si propone con andamenti più variegati alternando crescite importanti in Francia, Germania, Portogallo e Ungheria a cali non irrilevanti in Austria, Italia, Svezia e Ungheria. Decisamente poco brillanti poi le performance degli altri big di settore. Flettono tutti e anche in maniera accentuata come ben dimostra l’oltre meno 15 per cento accusato da Deutz-Fahr, il meno 18 per cento di Kubota e il meno 18 per cento di New Holland. Male anche Claas con un meno 11 per cento circa, mentre registrano perdite ma una sola cifra Case Ih con Steyr e Fendt.
Mercato europeo trattori 2022: Male gli italiani
Il momentaccio del mercato europeo ovviamente non lascia scampo neanche ai due binomi italiani per eccellenza, Landini+McCormick e Same+Lamborghini. Il primo lascia sul campo 331 macchine perdendo quasi il sei per cento circa di quota, ma va ancora peggio a Same e Lamborghini che perdono più di mille e 800 immatricolazioni per un calo della quota superiore al 32 per cento. A chiudere gli andamenti dei gruppi industriali cui fan capo i marchi protagonisti del mercato.
La performance migliore la mette a segno Agco con un volume di immatricolato in crescita di oltre mille e 200 macchine grazie agli exploit di Valtra e Massey Ferguson, ma sul primo gradino del podio sale John Deere col suo immatricolato di quasi 29 mila macchine in crescita di quasi 800 rispetto al 2021.
Per la prima volta cede terreno Kubota lasciando sul campo quasi mille e 800 trattori seguita da Claas e Argo tractors. Sdf registra una perdita di oltre tre mila e 500 macchine, ma va ancora peggio al gruppo Cnh che chiude il 2022 con circa cinque mila immatricolazioni in meno.
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Titolo: Mercato europeo trattori 2022: flessione, non crisi
Autore: Furio Oldani